L’origine della carta risale a 3000 anni a.C., in Egitto, con il papiro, primo supporto di tipo cartaceo. A partire dal III sec. a.C., il papiro fu lentamente sostituito dalla pergamena, di gran lunga più resistente grazie alla sua origine non vegetale: veniva infatti ricavata stirando la pelle interna di agnello fino a farla divenire una sottile membrana. II suo nome deriva da Pergamo, città dell’Asia Minore dove nel II sec. a.C. cominciò ad essere fabbricata. Tale membrana, a differenza del papiro, poteva essere utilizzata da ambo le parti e in Europa rimase il principale supporto alla scrittura fino all’introduzione della carta nel XII-XIII sec. Nell’Estremo Oriente, al posto del papiro, venivano usate la seta o sottilissime strisce di bambù. Anche le civiltà precolombiane fabbricavano una sorta di carta partendo dalla corteccia di fico.
Ma per poter parlare della carta intesa in senso moderno dobbiamo fare riferimento alla Cina, dove nell’anno105 d.C. un funzionario, Ts’-ai Lun, utilizzando presumibilmente un impasto di fibre vegetali macerate con sostanze organiche. Tale impasto veniva disteso sopra un tessuto poroso, onde favorire il filtraggio dell’acqua, agevolandone l’essiccazione. Successivamente veniva pressato perché acquistasse consistenza. I Cinesi tennero a lungo segreta la loro scoperta che solo per circostanze del tutto casuali giunse nel 751 a Samarcanda, dove gli Arabi costruirono la loro prima cartiera. Gli Arabi, all’apice di una splendida evoluzione culturale, seppero immediatamente utilizzare l’invenzione facendo sorgere cartiere un po’ ovunque nei territori da loro controllati. In Italia, per esempio, la prima cartiera di rilievo, destinata in breve a diventare la più importante d’Europa, sorse a Fabriano, nelle Marche, nel 1276. Dalla buona riuscita degli impasti deriva la qualità della carta, che deve essere solida ed omogenea, priva di impurità e abbastanza porosa da assorbire l’inchiostro da stampa. La carta migliore fabbricata in Europa e stata l’antico “vergato”, prodotto prima in Italia poi in Francia tra il XVI e il XVII sec. Verso la fine del Seicento ebbe successo anche una carta fabbricata nei Paesi Bassi denominata in seguito Papier de Hollande. La carta però di maggiore pregio mai realizzata, e tuttora considerata la regina delle carte, fu ottenuta in Giappone con l’uso di fibre di gelso prima e in un secondo tempo con quelle del gampi, una pianta orientale da noi pressoché sconosciuta. Di tale carta e accertato che fece largo uso il grande incisore Rembrandt.
Nell’Ottocento si cominciò ad adoperare la pasta di cellulosa. La carta perse in parte morbidezza ed elasticità ma acquistò una maggiore omogeneità e compattezza, caratteristiche del resto richieste dalle moderne macchine da stampa che allora andavano perfezionandosi. Oggi Ie avanzate tecnologie hanno reso possibile un’elevata diversificazione delle carte. Si producono anche varie qualità di carte trattate, come per esempio quelle per fotocopie, la carta oleata, da lucido, plastificata, telata, Ie carte autoadesive ecc. Tutti questi tipi di carta trovano una vasta applicazione nel mondo della grafica e della stampa.
da “Corso di grafica creativa – Fabbri Editore”